Dopo un decennio d’attivita’, i Satellite Inn sono da considerarsi una band di culto dell’underground italico. Il loro debutto discografico targato 1999, quel Cold Morning Songs , pubblicato in USA dalla MoodFood Records (dove sostituirono nientemeno che i Whiskeytown di Ryan Adams), diede adito ad entusiastiche recensioni in tutto il mondo, dall’Italia all’Australia, per la personale interpretazione della musica tradizionale Americana. Sono stati pionieri, insomma, nell’esportazione di un genere, l’alternative country, nella terra che lo aveva originato, quando ancora poche bands italiane potevano vantare un simile background musicale.
La partecipazione ai piu’ importanti festivals di musica indipendente come il CMJ Music Festival di New York nel 1999 o il SXSW 2001 ad Austin, Texas e i tours americani che hanno toccato sia East che West Coast portandoli a dividere il palco con artisti del calibro di Willard Grant Conspiracy, Richmond Fontaine, Ian Moore, Jerry Joseph & JackMormons, Bigger Lovers sembravano indicare un prospero futuro.
Eppure, proprio nel momento in cui le cose sembravano mettersi al meglio, i Satellite Inn hanno pensato di rimettersi in gioco. Sperimentando, scomponendo la propria musica e miscelandola con le proprie radici, alla ricerca di un cocktail personalissimo di vecchio e nuovo, lontano dai modelli derivativi del passato. Assieme ai consigli, all’ esperienza ed alla perizia tecnica dell’amico/maestro Robert Fisher dei Willard Grant Conspiracy , i Satellite Inn hanno messo a frutto le esperienze maturate nel corso degli anni passati sui palchi della provincia e negli studi di registrazione, solidificando il loro live sound e dividendo lo stage con artisti del calibro di Dirty Three, Califone, Piano Magic, Howe Gelb.
Nel Gennaio 2003, i Satellite Inn registrano una session radiofonica di due giorni presso lo studio della Radio AWR di Forli’, sotto la supervisione del responsabile della programmazione Marco Conte, per un programma a diffusione mondiale sul circuito AWR. Ad un successivo riascolto del materiale, i Satellite Inn scoprono che la qualita’ di quelle registrazioni è, a livello compositivo ed emozionale, una delle cose migliori mai prodotte dalla band, probabilmente a causa dell’atmosfera amichevole e rilassata delle registrazioni. Nasce cosi’ The AWR Session , un disco mai pubblicato ufficialmente ma ormai oggetto di culto per gli appassionati che hanno assistito a qualcuno dei loro concerti.
Infine, nel 2006, l’atteso ritorno. Il nuovo disco, In The Land of The Sun , registrato in 52 giorni negli studi della band, è un lavoro coraggioso e, allo stesso tempo, vicino alle loro radici musicali. Basato sul format del concept record, dove parole (il booklet contiene una serie di short stories scritte dalla band) e musica delineano i contorni di una storia dalle tinte intimiste e dove i personaggi che ne sono protagonisti raccontano piccoli frammenti di vita vissuta sulla strada e sul palco alla ricerca della propria identita’ di musicisti. Esattamente come la colonna sonora di un road movie, In The Land of The Sun si snoda lungo la narrazione, sottolineando le emozioni e le speranze dei protagonisti con composizioni dal mood a tratti altalenante, ma mai scontato .