The Story
Atteso ritorno per Cesare Basile, da molti considerato una vera e propria “istituzione” e colonna portante nell’attuale panorama della nuova musica d’autore Italiana
Prosegue quindi il suo percorso,privo di compromessi e denso di contenuti, con 10 nuove tracce intrinse come mai di quella poetica, sensibilità, stile ed eleganza che ne hanno fatto un cantautore di razza ; un blues man dallo stile inconfondibile;un punto di riferimento per chi,utilizzando la lingua italiana, desidera mettere a nudo l’animo umano,scandagliandolo fin nelle sue più remote ed inaccessibili pieghe.
Un disco che parla di fede e di terra,di Sicilia e di ribellione,di abbandono ad una coscienza civile che trova eco in liriche forti e sincere che affondano le proprie radici sia nel canto popolare della tradizione quanto nel blues più stridente ed estremo di chiara connotazione internazionale.
Prodotto da Cesare Basile con Guido Andreani e Luca Recchia. -Registrato al Carezza Studio, Milano, da Guido Andreani, Luca Recchia e Cesare Basile. Missato da Cesare Basile e Guido Andreani a Monopattino recording studio, Sorrento. Assistente di studio Peppe De Angelis “L’impiccata” e “Questa notte l’amore a Catania” prodotte da Cesare Basile e Lorenzo Corti. Registrate da Lorenzo Corti a La Clinica, Milano. “La Sicilia havi un patruni” (di Ignazio Buttitta e Rosa Balistreri) registrata da Cesare Basile e Marcello Caudullo a Zen Arcade, Catania.”E alavò” registrata a La Clinica,Milano, da Cesare Basile. “Elon lan ler” registrata al Fame’s studio , Skopje, Macedonia. Arrangiamento d’orchestra (orchestra della radio nazionale macedone): John Bonnar. Hanno partecipato alle sessions di registrazione: Cesare Basile: chitarre, ukulele, banjo, cigarbox guitar, percussioni, voce. Alessandro Fiori chitarre – Enrico Gabrielli: fiati,cori – Rodrigo D’Erasmo: violino,cori – Luca Recchia: basso,cori – Alessio Russo:percussioni – Massimo Ferrarotto: percussioni –Toni Kitanovsky: guitar – Lorenzo Corti: chitarra elettrica – Marcello Caudullo: chitarra elettrica Alessandro Fiori Chitarre – Roberto Dell’Era: basso – Roberto Angelini: lap steel – Salvo Compagno e Enzo Mirone: tammorre – Fulvio Di Nocera: archi – Vera di Lecce: Voci
Direttamente dall’autore:
Sette pietre per tenere il diavolo a bada
Ho scritto e registrato queste dieci canzoni passando da un posto all’altro, cogliendo l’occasione che si presentava di volta in volta: musicisti, stanzette trasformate in studio di registrazione, sale prova, studi veri e propri. Le ho scritte nell’arco di due anni, attraverso stati d’animo e umori diversi fra loro e multipolari, come le spesso improvvisate tecnologie a disposizione. Meno che mai avevo un progetto unitario e le modalità di scrittura e arrangiamento si adattavano ai luoghi e a quello che potevo permettermi. C’erano tutti gli elementi per un disco di episodi slegati, frammentario, frutto di un disordine e del caso (… esiste poi davvero il caso?), eppure mi sono trovato davanti al lavoro più unitario e concreto che io abbia mai realizzato. Di pietra, appunto, o di pietre. Storie che ti restano sotto le unghie come la terra. Terra di Sicilia, una Sicilia in ogni dove, dove tutto è Sicilia, con il sonno, la morte, il potere e l’amore, a confondersi e mischiarsi diventando scongiuro o inaspettata vampata di ribellione. Vale ancora la pena di perdersi per ritrovarsi con un gran disco fra le mani, me lo dico da me, il resto non ha davvero nessuna importanza. Cesare Basile